Partiamo dal significato della parola “smart”, che possiamo tradurre nell’accezione di “agile” o “intelligente”.
Può un’entità non vivente come una casa, essere “intelligente”?

A quanto pare anche una casa può esserlo nella misura in cui riesce ad agire da sola adattandosi alle esigenze degli esseri umani che la abitano.
Proviamo a spiegarci meglio.
In una casa intelligente i condizionatori si accendono in autonomia quando fa troppo caldo, oppure il sistema di videosorveglianza contatta la più vicina stazione di polizia in caso di intrusione etc.

Smart home e casa domotica: analogie e differenze

Partiamo da un presupposto: smart home e casa domotica sono due soluzioni differenti che hanno in comune lo scopo di rendere “intelligente” la casa.

La domotica comprende tutti i sistemi e i dispositivi che controllano da remoto tutte le funzionalità della casa, attraverso il cablaggio dell’impianto elettrico.

Tramite un cavo vengono collegati tutti i dispositivi domestici, affinché gli stessi possano comunicare tra loro attraverso specifici protocolli.

Per poter realizzare un impianto domotico occorre rivolgersi a tecnici con specifiche competenze e, se si interviene su un comune edificio non predisposto ad un impianto domotico, occorre adeguare l’impianto elettrico.

Una Smart Home è una casa in cui i singoli dispositivi sono gestibili da remoto, ma rimangono indipendenti tra loro: è nell’indipendenza dei dispositivi la prima importante differenza tra i due concetti di casa.

Lo Smartphone riveste un ruolo essenziale nel caso della Smart Home, mentre diventa un surplus nel caso della casa domotica.

I vantaggi della Smart Home possono essere riassunti nella maggior semplicità del sistema e all’investimento relativamente contenuto per l’acquisto dei dispositivi smart ( acquistabili in comuni negozi di elettronica).

Appare palese che non dovendo agire in nessun modo sugli impianti di casa è possibile installare praticamente in totale autonomia la maggior parte dei dispositivi.