Le detrazioni fiscali dell’80/85% previste dall’Ecosismabonus del decreto legge 63/2013, secondo il parere dei giudici, sono accessibili anche alle imprese proprietarie di diverse unità immobiliari nello stesso fabbricato.
A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con l’interpello n. 549/2020, dove affronta il caso di una società che vuole effettuare su un edificio costituito da più unità immobiliari dei lavori di ristrutturazione edilizia. I lavori sono finalizzati sia al miglioramento della classe energetica dell’immobile sia alla sua messa in sicurezza statica.
Data la tipologia di lavori da effettuare, la società chiede alle Entrate la conferma di poter usufruire delle detrazioni dell’80-85%, così come previsto dall’art. 14, comma 2-quater. del decreto legge 63/2013.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate al quesito dell’istante chiarisce bene il concetto di “parti comuni di un edificio residenziale”. In particolare queste devono riferirsi, come specifica la circolare n. 19/E del 2020, alle “parti comuni a più unità immobiliari e non alle parti comuni a più possessori”.
Analizzando il caso dell’istante, dunque, i giudici delle Entrate confermano che l’agevolazione economica prevista dall’Ecosismabonus dell’80-85% è accessibile anche alle imprese (soggetti IRES) che, in qualità di unico proprietario dell’intero edificio, vogliono effettuare dei lavori sulle parti comuni delle varie unità immobiliari.
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