Con la sentenza n. 1779/2021 il Tar Lazio chiarisce che l’apertura di un lucernario per creare una via d’accesso alla copertura dell’edificio costituisce un intervento di manutenzione straordinaria e non necessita del permesso di costruire, ma basta la presentazione della SCIA.
Il caso in esame riguarda il proprietario di un immobile che effettuava l’apertura di un lucernario in un edificio in centro storico, senza la richiesta di un titolo abilitativo. L’intervento era stato realizzato per accedere al lastrico solare ed effettuare le operazioni di pulizia e manutenzione attraverso una scala provvisoria.
L’intervento è stato ritenuto dall’Ufficio Tecnico del Comune un’opera abusiva, sostenendo che il lucernario era stato costruito per utilizzare il lastro solare come un terrazzo, e per questo motivo si ordinava la sua demolizione. Secondo il parere del proprietario, invece, il lucernario costituiva soltanto un intervento di manutenzione straordinaria e decideva così di presentare una DIA (oggi SCIA) in sanatoria. La questione è stata risolta soltanto in seguito al ricorso al Tar Lazio da parte del privato.
I giudici del Tar fanno chiarezza sul caso in esame, sostenendo che la costruzione del lucernario non costituiva un abuso edilizio poiché non si è realizzata alcuna trasformazione della copertura in terrazzo, come dimostrato dall’utilizzo di una scala provvisoria per consentire le normali operazioni di pulizia. L’apertura del lucernario, in questo caso, rientra fra gli interventi di manutenzione straordinaria o al massimo di un restauro e risanamento conservativo, come specificato dall’art. 3, comma 1, lett. b e c del dpr 380/2001. Il ricorso del privato viene, dunque, accolto.
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