Il Superbonus edilizia è stato l’incentivo del settore più gradito dalle imprese e dalle famiglie italiane. Ciò premesso, è lecito immaginare che numerose siano le pressioni per una sua proroga che, magari, possa fare un po’ di ordine tra i vari benefit normativi del comparto, tra Ecobonus e Sismabonus, Bonus Ristrutturazioni e Bonus facciate.
Ebbene, da più parti sembrano arrivare le conferme sul fatto che l’esecutivo stia lavorando concretamente per prorogare i bonus sui lavori edilizi prima della fine dell’anno, cogliendo l’occasione per rendere più omogenea e uniforme una normativa spesso caratterizzata da troppe incertezze. I fondi, peraltro, non sembrano più essere un grande problema: tra PNRR e Fondo complementare, infatti, sono già stati trovati i 18 miliardi di euro che dovrebbero permettere l’estensione della misura fino al 2022 e l’allargamento alle case popolari fino al mese di giugno del 2023. In ogni caso, sulla decisione finalizzata alla proroga del Superbonus edilizia al 2023 non potranno che incidere anche i dati del 2021.
Lo stesso intervento normativo dovrebbe anche modificare o prorogare l’intero pacchetto di altri benefici fiscali, come l’Ecobonus al 65%, il Sismabonus, il Bonus Facciate e il Bonus Ristrutturazione. È altresì evidente come fondamentale sarà un intervento tempestivo, non troppo a ridosso della fine dell’anno, al fine di fornire al mercato uno stato di maggiore certezza e, dunque, non frenare lo stesso a causa delle aleatorietà normative.
Cogliamo naturalmente l’occasione per ricordare che le scadenze previste dal Superbonus sono per il momento fissate al 30 giugno 2022 per gli immobili unifamiliari, con possibilità di proroga di altri 6 mesi nei casi in cui siano effettuati interventi per almeno il 60% del progetto entro la fine dello stesso mese, e al 31 dicembre 2022 per i condomini.
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