Con risposta a interpello n. 16/2021 l’Agenzia delle entrate è intervenuta sulla legittimità del ricorso al Superbonus 110% per due immobili adiacenti ma funzionalmente indipendenti, pur appartenenti allo stesso proprietario.

Nel dettaglio, il contribuente ha domandato al Fisco se si possa intervenire su un complesso immobiliare di cui è proprietario, con interventi di risparmio energetico da sottoporre a Superbonus 110%. I due immobili sono funzionalmente autonomi, e occupati da due soggetti che desiderano effettuare separatamente gli interventi ammissibili al Superbonus.

Il Fisco conferma che è possibile fruire della detrazione del 110% anche in questa situazione. Di fatti, l’Agenzia delle Entrate ricorda come l’ammissibilità al Superbonus dipenda dai parametri di cui l’immobile deve essere dotato, fermo restando il possesso degli altri requisiti per l’accesso al beneficio:

  1. accesso autonomo dall’esterno, ovvero accesso indipendente che non deve essere comune ad altre unità immobiliari. L’accesso deve essere chiuso da cancello o portone d’ingresso che permetta l’accesso dalla strada o da cortile o da giardino anche di proprietà non esclusiva;

  2. indipendenza funzionale, ovvero dotazione di manufatti e di impianti per il servizio di acqua, riscaldamento e energia elettrica.

Insomma, anche il proprietario di due immobili che sono siti all’interno di uno stesso complesso immobiliare può accedere al Superbonus 110%. A rilevare sarà l’autonomia e la separazione fra gli immobili, con due accessi, due passi carrai, due impianti per le utenze. In altri termini, nella fattispecie di cui si sono occupati gli esperti del Fisco, i due corpi immobiliari sorgono uno accanto all’altro ma, essendo indipendenti, non costituiscono un ostacolo alla regolare fruizione del Superbonus per i lavori effettuati in entrambe le strutture.

Discorso diverso sarebbe stato quello relativo all’unico corpo immobiliare posseduto da uo stesso proprietario, ma con ingresso comune. Questa situazione avrebbe infatti in dotto il Fisco a ritenere come un “condominio” la fattispecie che si sarebbe venuta a creare.