Il Bonus mobili è stato uno dei bonus edilizi più graditi da parte degli italiani, che spesso ne hanno beneficiato in sinergia con il Bonus ristrutturazioni. Ma che cosa accade al Bonus mobili nell’ipotesi in cui l’immobile per cui si vuole godere di tale detrazione sia oggetto di una suddivisione, ad esempio, in due unità immobiliari distinte?

A risolvere il dilemma è la stessa Agenzia delle Entrate, che ha recentemente spiegato come nel caso si proceda alla suddivisione degli immobili, il tetto di spesa del Bonus Mobili dovrà essere riferito alle unità immobiliari che sono censite in catasto all’inizio dei lavori, e non a quelle che risultano alla fine dei lavori. Dunque, la suddivisione di un immobile in due unità distinte non “moltiplica” il massimale del Bonus mobili, che dovrà essere invece calcolato sull’unica unità originaria.

Di contro, se con la ristrutturazione dell’immobile si procede all’accorpamento di due unità immobiliari, il tetto di spesa non si dimezza: l’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che per individuare il limite di spesa per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici devono essere considerate le unità immobiliari censite in catasto all’inizio degli interventi edilizi, e non quelle che invece sono risultanti alla fine dei lavori.

Ricordiamo con questa occasione che a partire da quest’anno la detrazione del 50% di cui al Bonus mobili deve essere calcolata su una spesa massima di 16.000 euro. Per il resto, non ci sono novità rispetto a quanto già previsto lo scorso anno, con la conseguenza che il Bonus mobili potrà essere fruito solamente per acquistare mobili ed elettrodomestici utili per arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

Considerato che è stata prorogata di un anno al scadenza della detrazione, ne deriva che si può procedere all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici entro la fine del 2021.