In un recente approfondimento, il Corriere della Sera ha fatto il punto su cosa alcuni dei principali operatori immobiliari italiani ritengono possa accadere al mercato immobiliare in epoca pandemica, e come stanno cambiando le richieste di case con il Covid.
Ebbene, tutte le rilevazioni sembrano concordare sul fatto che il desiderio di abitazione da parte degli italiani non solo non è venuto meno, ma sembra essersi rafforzato con il lockdown.
La necessità di rimanere per più tempo all’interno delle mura domestiche ha in altri termini rinvigorito il bisogno di rendere più confortevole il proprio appartamento e, qualora se ne abbiano le possibilità, sposare l’ambizione per abitazioni più ampie, con spazi esterni vivibili come balconi, terrazzi e giardini.
Si tenga anche conto dell’interessante valutazione condivisa da Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, che ritiene sia in formazione una bolla di domanda residenziale post-pandemia per case più grandi e con terrazza, anche nei piccoli centri. Una domanda che si riverserà sul mercato non appena la campagna di vaccinazione sarà a buon punto.
In questo scenario, non stupisce il crescere dell’appeal degli investimenti in case: con alcuni impieghi puramente finanziari giudicati a crescente rischio, e con numerose incertezze sull’evoluzione della situazione sanitaria ed economica, la casa sembra aver nuovamente rafforzato la propria immagine di bene rifugio.
Una interessante declinazione di quanto sta avvenendo lo fornisce altresì il c.d. effetto smart working, che continuerà ad esercitare un ruolo fondamentale nel mercato immobiliare, soprattutto nei termini in cui potrebbe rivitalizzare il mercato abitativo dei centri più piccoli.
Da Milano a Roma, le principali stime
Riferendoci poi ai due principali mercati immobiliari metropolitani, le valutazioni previsionali abbracciano un range piuttosto vasto, a conferma dell’aleatorietà del contesto operativo.
Per quanto concerne Milano, per esempio, tutti gli operatori immobiliari intervistati dal Corriere della Sera prevedono transazioni in incremento, con un picco del + 18,5% di Scenari Immobiliari, una crescita più tenue per Tecnocasa (+ 4/6%) e una quasi stabilità per Nomisma (+ 0,6%). Sul fronte prezzi, Fiaip e Nomisma prevedono un lieve calo, mentre Scenari Immobiliari (+ 1,4%) e Tecnocasa (+ 1/3%) prevedono una graduale crescita, così come Fimaa e Gabetti.
Passando a Roma, anche in questo caso Scenari Immobiliari sembra essere l’operatore più ottimista per quanto attiene l’evoluzione delle transazioni, che potrebbero crescere i oltre il 20%, contro una stima tra il 3% e il 5% di Tecnocasa. I prezzi sono invece previsti stabili o in lieve calo da quasi tutti gli operatori, con la sola eccezione di Scenari Immobiliari, che prevede un incremento fino allo 0,9%.
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