Attraverso l’ordinanza n. 16066/2020, la Corte di Cassazione fa chiarezza sulle modalità di installazione di una canna fumaria ad incasso quando ci si trova in parti condivise di un edificio condominiale. In particolare, questa non deve limitare i diritti di utilizzo degli altri condomini se viene installata in una porzione comune del condominio.

Il caso riguarda la vicenda di un condomino che voleva procedere con l’installazione di una canna fumaria ad incasso nella muratura esterna di un condominio. A questa si opponeva un altro condomino, lamentando la diminuzione dell’uso a titolo personale della parte in comune del palazzo. Il caso, dopo due gradi di giudizio della Corte territoriale, passa successivamente alla Corte di Cassazione.

I giudici della Cassazione esprimono il loro parere, sostenendo che la costruzione della canna fumaria ad incasso nella muratura esterna del condominio viola l’art. 1102 del Codice civile, secondo il quale le modifiche apportate alle parti comuni di un condominio non devono limitare “le facoltà di godimento esercitate dagli altri condomini”, considerando anche le potenzialità di esercizio a cui si prestano queste parti.

Il ricorso non viene quindi accolto, poiché in questo caso la canna fumaria ad incasso va a limitare lo spessore della muratura perimetrale di oltre 30 cm, impedendone di fatto un ulteriore utilizzo da parte degli altri condomini.