La sentenza n. 2032/2021 emanata dal Consiglio di Stato chiarisce che l’ordinanza di demolizione di una veranda abusiva può arrivare anche dopo molti anni dall’accertamento dell’abuso edilizio.

Il caso esaminato dai giudici del CdS riguarda una privata che effettuava i lavori per la costruzione di una veranda in muratura senza richiedere il permesso di costruire. Il Comune, dopo aver effettuato un sopralluogo ne accertava l’abuso edilizio e ne ordinava la demolizione, poi annullata. Dopo ben 12 anni, il Comune effettuava una nuova ordinanza di demolizione, stavolta indirizzata al marito che era divenuto proprietario della costruzione. Costui decideva di fare ricorso al Tar, sostenendo che l’ordinanza di demolizione fosse illegittima, poiché eccessivamente tardiva. Dal momento che il Tar respingeva il ricorso, il proprietario si rivolgeva al Consiglio di Stato.

Il CdS conferma la sentenza del Tar e non accoglie il ricorso, chiarendo che le sanzioni riguardanti gli abusi edilizi sono valide a prescindere dal tempo intercorso dalla realizzazione dell’abuso. Inoltre, richiamando l’art. 36 del Testo Unico dell’edilizia, i giudici chiariscono che è possibile chiedere un accertamento di conformità urbanistica delle opere eseguite se non si possiede il permesso di costruire, al fine di ottenere il rilascio di un permesso in sanatoria.