L’Agenzia delle Entrate, con l’interpello legislativo n. 570/2020, chiarisce che possono accedere al Superbonus anche i proprietari di edifici residenziali ad uso promiscuo. Tuttavia, in questo caso, la detrazione prevista per interventi su questa categoria di immobili è ridotta al 50%.

Il quesito riguarda il caso di un proprietario di un edificio unifamiliare utilizzato in parte come Bed & Breakfast. Il proprietario dell’immobile dichiara di esercitare la sua attività in forma professionale ed è possessore di partita IVA.

L’istante, volendo effettuare dei lavori per la riqualificazione energetica dell’immobile, chiede alle Entrate se è possibile accedere al Superbonus 110, così come previsto dal Decreto Rilancio, per sostenere le spese di ristrutturazione sul proprio immobile residenziale ad uso promiscuo.

L’Agenzia delle Entrate risponde richiamando la circolare n. 19/E dell’8 luglio 2020, secondo la quale: “se gli interventi sono realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all’esercizio dell’arte o della professione, o all’esercizio dell’attività commerciale, la detrazione spettante è ridotta al 50 %, quindi la detrazione è calcolata sul 50 % delle spese sostenute”.

Un caso simile era stato già affrontato dalle Entrate con la  risoluzione n. 18/E del 2008, dove si chiariva che nel caso di edifici utilizzati sia come abitazione che come B&B la detrazione delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia va ridotta del 50%. Lo stesso discorso vale per interventi di tipo antisismico.

Secondo il parere delle Entrate, dunque, l’istante può accedere al Superbonus, ma con una detrazione al 50% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica sull’immobile ad uso promiscuo.