Per la realizzazione di una piccola tettoia non è necessario richiedere e ottenere l’autorizzazione paesaggistica. Così la pensa il TAR del Lazio, che con sentenza n. 218/2019 ha posto fine ad una controversia che riguardava la realizzazione di una tettoia di circa 10 metri quadrati al servizio di un supermercato, utilizzata per il deposito dei carrelli e per l’alloggiamento delle ventole di raffreddamento di alcuni impianti.
Dinanzi a tali strutture, il Comune aveva respinto la SCIA presentata in sanatoria affermando che i lavori da realizzarsi dovevano essere autorizzati attraverso il permesso di costruire e non SCIA, perché non è possibile qualificarli come volume tecnico. Inoltre, i comproprietari dell’immobile avevano fatto pervenire il loro dissenso e, in aggiunta, sull’area interessata dagli interventi valeva un vincolo paesaggistico.
Il TAR del Lazio è però stato di opinione avversa. Accogliendo il ricorso presentato dal supermercato, ha rammentato come il dpr 31/2017, nel suo punto 17 dell’Allegato A, affermi come siano escluse dal preventivo parere paesaggistico “le strutture a servizio di attività commerciali, le installazioni esterne poste a corredo di attività economiche quali esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, attività commerciali, turistico-ricettive, sportive o del tempo libero, costituite da elementi facilmente amovibili quali tende, pedane, paratie laterali frangivento, manufatti ornamentali, elementi ombreggianti o altre strutture leggere di copertura, e prive di parti in muratura o strutture stabilmente ancorate al suolo”. Ancora, nel punto 5 dell’Allegato A si legge che sono escluse anche le “installazioni di impianti tecnologici esterni a servizio di singoli edifici”.
Dunque, traendo le necessarie considerazioni, non bisogna richiedere l’autorizzazione paesaggistica per una piccola tettoia che – in questo caso – abbia funzioni di servizio al supermercato, per ricovero carrelli e impianti. Tali interventi sono infatti riconducibili alla categoria delle opere di manutenzione straordinaria che non modificano né la volumetria complessiva dell’edificio né comportano modifiche della destinazione d’uso.
Gianni Di Sante specializzato in urbanistica, edilizia e sicurezza dei cantieri. Attuale Presidente della società cooperativa Mu.se Consulting a r.l. è nel campo edile e delle costruzioni dal 2003.
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