In attesa di saperne di più sul modo in cui verrà strutturato (i dettagli, in buona sostanza, potrebbero fare la differenza tra un’agevolazione realmente conveniente e un’iniziativa priva di particolari valori aggiunti per il mercato immobiliare), cogliamo con particolare interesse il prossimo approdo del Bonus facciate, un beneficio fiscale che dovrebbe essere introdotto con la legge di Bilancio 2020, e che promette di consentire una detrazione pari al 90% delle spese sostenute per poter intervenire sulle facciate degli edifici di case private e condomini, sia in centro storico che in periferia, nelle piccola o nelle grandi città.

Ad ogni modo, come anticipato, poco si sa dell’effettiva fruibilità del bonus. Per esempio, ci sembra molto difficile che possa essere permesso l’accesso al beneficio fiscale in caso di “semplice” ristrutturazione estetica: molto più probabile, invece, che il bonus possa essere fruito solo ed esclusivamente nel caso in cui l’intervento di ristrutturazione interessi la riqualificazione complessiva dell’immobile, con particolare attenzione per il risparmio energetico e la sostenibilità del fabbricato.

Dunque, sotto tale linea di interpretazione, il Bonus facciate dovrebbe muoversi sulla falsariga di quanto già disponibile per chi effettua interventi contemporanei di consolidamento e di risparmio energetico, che di fatti – se eseguiti in maniera integrata e sinergica – permettono di ottenere delle detrazioni fino all’85% della spesa complessiva.

Inoltre, come sta emergendo in queste ore, è infine possibile che il Bonus possa essere utilizzato sia da condomini che da proprietari di abitazioni singole, potendo quindi essere fruito anche da chi è in possesso di una villetta mono o bifamiliare. Non è invece nota la durata dell’iniziativa: per il momento si ipotizza una durata annua, così come il Bonus ristrutturazione, il Bonus mobili e l’Ecobonus, con potenziale proroga di esercizio in esercizio.