Pergolato e tettoia, la Cassazione chiarisce le differenze.

Con la sentenza n. 23183 del 29 marzo 2018, la Corte di Cassazione ha chiarito le differenze sussistenti tra il pergolato e la tettoia, contribuendo al tema fissando una precisa definizione di pergolato, inteso come struttura aperta sia nei lati esterni che nella parte superiore, realizzata con materiali leggeri, senza fondazioni, di modeste dimensioni e di facile rimozione, la cui finalità quella di generare ombra attraverso piante rampicanti, o teli cui offre sostegno.
Viene così rimarcata la differenza con la tettoia, che è invece intesa come una struttura che può ben essere utilizzata anche come riparo, e che aumenta l’abitabilità dell’immobile, oltre a determinare una maggiore consistenza e impatto visivo.
Naturalmente, una simile diversità di valutazione da parte dei giudici della Suprema Corte non può che apportare conseguenze tangibili sotto il profilo dei diversi titoli abilitativi, considerato che il permesso di costruire va richiesto nei casi in cui sia da escludere la natura precaria o pertinenziale dell’intervento.
Non è un caso che la fattispecie su cui si sia espressa la Corte riguardava proprio il ricorso di un privato, che aveva eseguito un intervento edilizio in assenza di necessari titoli abilitativi in zona sismica, e soggetta a vincolo paesaggistico: opere per il frazionamento di due appartamenti indipendenti, con la realizzazione di più manufatti che, pur terminate in tempi diversi, sarebbero comunque da intendersi come un unico complesso.
In relazione, nella sentenza della Corte di Cassazione, sulle cui scrivanie si giunge dopo che Tribunale e Corte d’Appello avevano condannato il privato, si legge che “la struttura realizzata dall’odierno ricorrente per come descritta nell’imputazione e sulla base delle caratteristiche costruttive accertate in fatto nel giudizio di merito, con apprezzamento non sindacabile in questa sede di legittimità, non poteva in alcun modo essere qualificata come pergolato. Il motivo di ricorso risulta, pertanto, manifestamente infondato”.
Nelle sue valutazioni, la Cassazione ha dunque assunto in riferimento la nozione di pergolato, distinguendola da quella di tettoia, e osservando che la diversità strutturale delle due opere si rileva dal fatto che – come anticipato – il pergolato è una struttura aperta sia nei lati esterni che nella parte superiore, mentre la tettoia può essere utilizzata anche come riparo, incrementando l’abitabilità dell’immobile.