Il mercato immobiliare sta mutando rapidamente e, purtroppo, lo sta facendo in maniera imprevista e determinata da uno shock esterno, quale quello scaturito dalla crisi sanitaria. Un cambiamento che finora siamo in grado di intercettare solo parzialmente, considerato che gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, dall’Abi e dalla Bussola Crif (per i suoi collegamenti con il comparto creditizio), non sono ancora in grado di inglobarli nel pieno della loro gravità.

Ma è davvero così drammatico lo scenario evolutivo del mattone tricolore? O forse il futuro potrà addirittura costituire un momento di rilancio dell’immobiliare del Paese?

L’incertezza caratterizzerà a lungo il mercato

Una delle poche ragionevoli sicurezze del mercato immobiliare è che l’incertezza continuerà a dominare ancora a lungo. La profonda crisi in atto porta infatti in dote una componente di ampia aleatorietà sia per quanto concerne l’estensione della criticità, sia per quanto attiene l’intensità della stessa. Sia d’altronde sufficiente osservare in che modo sono cambiate le nostre modalità di fruizione degli spazi per averne una facile, e spiacevole, dimostrazione.

Per quanto attiene gli investimenti, nel primo quarto del 2020 quelli immobiliari effettuati dagli investitori istituzionali sono già calati di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e gli impatti sui prezzi non si sono fatti attendere, anche se – per il momento –piuttosto lievi e contenuti. Anche questo, peraltro, non è un elemento di novità: i prezzi del mercato immobiliare si muovono generalmente con gradualità, ed è dunque bene non attendersi dei gravi sconvolgimenti nel brevissimo termine.

Il mercato immobiliare sta mutando rapidamente e in maniera imprevista a causa della crisi sanitaria.In tal proposito, si noti come il 2020 era partito in modo piuttosto soddisfacente, con diversi segnali incoraggianti: il primo trimestre dell’anno aveva infatti fatto registrare una crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2019, e oltre l’1% complessivo nel trend degli ultimi otto anni. Piuttosto interessante è notare come la ripresa dei prezzi sia stata trainata dagli immobili usati, che hanno fatto registrare un incremento del 2,2% rispetto al primo trimestre 2019 (mentre, nelle scorse stagioni, erano stati gli immobili nuovi a caratterizzarsi per le migliori progressioni statistiche).

Quali tendenze dal prossimo futuro

A questo punto, è lecito domandarsi quali potrebbero essere le tendenze che si svilupperanno nel mercato immobiliare nel prossimo futuro.

Ferma restando la caratteristica di incertezza che ci farà compagnia a lungo, è possibile che nel prossimo futuro il mercato continuerà ad essere contraddistinto da alcuni elementi che abbiamo già avuto modo di valutare negli ultimi tempi, quali il mantenimento di un livello di convenienza dei prezzi immobiliari, di tassi di interesse sui mutui vicini ai minimi storici, di una costante attrattività per le surroghe e della crescita degli investimenti in alcune segmenti specifici dell’immobiliare, come ad esempio quelli relativi alla sostenibilità energetica e ambientale.