La recente sentenza n. 510/2022 del TAR Sardegna ha ribadito l’abusività di un intervento di trasformazione di una cantina in abitazione effettuato senza permesso di costruire.
Il caso all’esame dei giudici amministrativi riguarda l’ordine di demolizione di un complesso residenziale per cui sono stati emessi dei provvedimenti amministrativi riferiti proprio al cambio di destinazione d’uso da cantina a residenza, di un seminterrato.
Il giudice amministrativo regionale ricorda come secondo l’orientamento consolidato in giurisprudenza il cambio di destinazione d’uso da cantina a civile abitazione comporti il passaggio da una categoria urbanistica ad un’altra, rientrando così tra gli interventi edilizi per cui è necessario ottenere il rilascio del permesso di costruire.
Dunque, per i giudici amministrativi non vi sarebbero dubbi. Anche nel caso in cui non siano stati realizzati degli interventi edilizi, il fatto che vi sia stato un mutamento della destinazione d’uso tra categoria funzionali ontologicamente diverse, con conseguente aggravio del carico urbanistico, è necessario il permesso di costruire. Ne deriva che il mutamento così avvenuto è suscettibile di misure ripristinatorie per l’esigenza di permettere all’ente locale di gestire in modo ordinato, equo e proporzionato i carichi urbanistici complessivamente considerati.
Il TAR sottolinea peraltro che la destinazione d’uso di un immobile è quella consacrata nel titolo edilizio rilasciato per la realizzazione, e non quella a cui lo stesso è adibito in via di fatto dal proprietario.
Quindi, conclude il TAR, l’accertamento del mutamento di destinazione d’uso per difformità rispetto al titolo abitativo deve essere effettuato sulla base dell’individuazione di quegli elementi univocamente significativi, propri del diverso uso cui l’immobile è destinato e non coerenti con la sua originaria destinazione.
In questa ipotesi, ribadita la libera decisione del proprietario dell’unità immobiliare di rifinire nel modo che ritiene più appropriato anche i locali accessori, l’amministrazione ha potuto dedurre il cambio di destinazione d’utilizzo dell’immobile da cantina a residenza rilevando come siano state effettuate delle rifiniture che, in aggiunta ad altri elementi (la presenza di due bagni e di arredi tipici di un’abitazione), hanno provato l’avvenuta trasformazione dell’uso da cantina ad abitazione.
Si conferma così la legittimità dell’ordine di demolizione per mancanza del permesso di costruire a fronte di un cambio di destinazione d’uso dell’immobile che ha condotto il mutamento di categoria urbanistica.
Nel nostro blog trovi un altro articolo sulla trasformazione di cantina in abitazione: https://www.coopmuse.it/trasformazione-di-una-cantina-in-appartamento-le-regole-impianti/
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