Tari da dimezzare se il servizio rifiuti non è efficiente

La recente sentenza n. 6269/2018 da parte della Commissione Tributaria Provinciale di Roma apre un nuovo margine di valutazione in materia di considerazione dell’efficiente gestione del servizio rifiuti urbano, e conseguente correlazione di tale “bontà” con l’entità della Tari.
La CTP romana è infatti intervenuta in un caso di smaltimento di rifiuti giudicato “inidoneo e irregolare”, in base al quale viene domandato il dimezzamento della Tari, la tassa sui rifiuti.

Il caso in esame riguarda un lungo ricorso da parte di un privato cittadino contro l’azienda municipalizzata del Comune di Roma, e l’invito al pagamento della Tari per l’anno di imposta 2016. Fin da tre anni prima, il ricorrente aveva segnalato formalmente una serie di disservizi per la mancata raccolta dei rifiuti e la presenza costante dei rifiuti proprio davanti la sua finestra. Sulla base di tale disagio, il contribuente domandava una riduzione del 50% dell’importo dovuto sulla Tari.Ebbene, dopo un intenso percorso giudiziario giunge infine la pronuncia da parte della CTP, che accogliendo il ricorso del contribuente ha ridotto del 50% l’importo della tassa. Nella sua pronuncia la CTP sottolinea infatti come dalla documentazione allegata dal contribuente fosse evidente il pregiudizio subito nello smaltimento dei rifiuti, concretizzatosi in “un grave disservizio sia per la mancata raccolta dell’immondizia sia per la posizione con cui erano stati collocati i cassonetti nelle immediate vicinanze – come si evince dalle motivazioni del collegio giudicante – della propria abitazione e in dettaglio davanti alla propria finestra, creando un’inevitabile situazione di carenza igienico-ambientale”.
In conclusione, per la CTP questo disservizio permetterebbe di prevedere una riduzione della tariffa dovuta al 50%, come richiesto dal ricorrente.