In caso di lavori su parti comuni di un edificio, il Comune deve sempre verificare che oltre al richiedente che presenta il progetto, anche gli altri comproprietari abbiano espresso un consenso all’esecuzione delle opere. A chiarirlo è il Tar Calabria, con la sentenza n. 56/2019.

Nella pronuncia, i giudici amministrativi hanno infatti specificato che la pubblica amministrazione deve sempre accertare, con rigorosità, che il soggetto interessato abbia il giusto titolo per poter attuare l’intervento contenuto nella sua istanza. In particolare, la pubblica amministrazione deve accertare che l’istante sia proprietario dell’immobile oggetto di attività edilizia proposta, o che abbia comunque un titolo di disponibilità che sia tale da giustificarne la realizzazione.

Inoltre, la pubblica amministrazione deve accertare che vi sia l’assenso di tutti i comproprietari coinvolti. Una necessità che evidente ricade in tutte le situazioni di comproprietà dell’immobile oggetto di intervento, e che è già emerso all’interno di un consolidato orientamento giurisprudenziale.