Con sentenza n. 1604/2018 il Tar Calabria afferma che è legittimo l’utilizzo di Google Earth per poter determinare la presenza di un abuso edilizio e la veridicità di una dichiarazione. Trova in questo modo risoluzione una controversia sull’annullamento di un permesso di costruire in sanatoria.

Nella fattispecie in esame dei giudici del Tribunale amministrativo, il proprietario di un immobile presentava domanda di condono edilizio ex l. 47/1985, trovando la disponibilità del Comune a rilasciare la concessione edilizia in sanatoria.

Dopo aver effettuato alcuni accertamenti, però, l’amministrazione procedeva ad annullare questa concessione, ordinando invece la demolizione delle opere realizzate in modo abusivo. Era emerso infatti – grazie anche all’uso di Google Earth – che alcune opere erano state edificate dopo il 2001, e dunque dopo il presupposto temporale utile per potersi avvalere dei benefici di cui alla legge in esame, che prevedeva l’ultimazione dei lavori di costruzione entro il 1 ottobre 1983.

Dunque, i giudici sostengono come la concessione edilizia fosse stata ottenuta in base ad una falsa o erronea rappresentazione della realtà, e pertanto il Comune può esercitare il proprio pieno potere di autotutela, senza dover necessariamente rendere alcuna particolare motivazione di pubblico interesse.