L’invenzione dell’ascensore è stata certamente una delle pietre miliari nell’evoluzione dell’edilizia moderna e, sicuramente, una  delle determinanti che più di altre ha saputo condizionare il modo di costruire, e vivere, le nostre case. Difficilmente, però, in quel 1870 che ha rappresentato l’anno convenzionalmente indicato quale quello di nascita dell’ascensore, si sarebbe potuto immaginare che questo accessorio sarebbe stato costretto a rivedere in maniera così improvvisa e sensibile i propri canoni di fruizione.

Non è dunque forse un caso che proprio a New York, dove l’ascensore ha vissuto le sue prime gloriose fasi di sviluppo, si stia pensando ad un nuovo modo di vivere questo elemento. Merito – anche – del report del magazine locale Brick Underground, che ha cercato di stilare alcune considerazioni semplici, ma efficaci, per la nascita di un nuovo galateo ad uso negli ascensori.

Qualche esempio? È ritenuta scortesia salire su un ascensore già occupato, così come non è una mancanza di tatto quello di domandare alle altre persone di prendere l’ascensore successivo, o essere usciti dal vano, se si è già dentro di esso. Ma non solo. La necessità di ripensare all’ascensore potrebbe modificare anche il modo con cui si progettano gli edifici, favorendo un nuovo processo di ingresso, spostamento e uscita tra i piani, in maniera tale da ridurre il sovraffollamento e il rischio di contatti.

Non mancano poi le soluzioni più a portata di mano, come ad esempio l’introduzione di ascensori smart che possono essere chiamati e gestiti con lo smartphone, al fine di ridurre il contatto con le superfici. Anche questo è, in fondo, un simbolo dei tempi che cambiano.