L’invenzione dell’ascensore è stata certamente una delle pietre miliari nell’evoluzione dell’edilizia moderna e, sicuramente, una delle determinanti che più di altre ha saputo condizionare il modo di costruire, e vivere, le nostre case. Difficilmente, però, in quel 1870 che ha rappresentato l’anno convenzionalmente indicato quale quello di nascita dell’ascensore, si sarebbe potuto immaginare che questo accessorio sarebbe stato costretto a rivedere in maniera così improvvisa e sensibile i propri canoni di fruizione.
Non è dunque forse un caso che proprio a New York, dove l’ascensore ha vissuto le sue prime gloriose fasi di sviluppo, si stia pensando ad un nuovo modo di vivere questo elemento. Merito – anche – del report del magazine locale Brick Underground, che ha cercato di stilare alcune considerazioni semplici, ma efficaci, per la nascita di un nuovo galateo ad uso negli ascensori.
Qualche esempio? È ritenuta scortesia salire su un ascensore già occupato, così come non è una mancanza di tatto quello di domandare alle altre persone di prendere l’ascensore successivo, o essere usciti dal vano, se si è già dentro di esso. Ma non solo. La necessità di ripensare all’ascensore potrebbe modificare anche il modo con cui si progettano gli edifici, favorendo un nuovo processo di ingresso, spostamento e uscita tra i piani, in maniera tale da ridurre il sovraffollamento e il rischio di contatti.
Non mancano poi le soluzioni più a portata di mano, come ad esempio l’introduzione di ascensori smart che possono essere chiamati e gestiti con lo smartphone, al fine di ridurre il contatto con le superfici. Anche questo è, in fondo, un simbolo dei tempi che cambiano.
Gianni Di Sante specializzato in urbanistica, edilizia e sicurezza dei cantieri. Attuale Presidente della società cooperativa Mu.se Consulting a r.l. è nel campo edile e delle costruzioni dal 2003.
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