L’Inail ha pubblicato una video storia di testimonianza dell’esperienza di un’azienda che ha utilizzato i contributi ISI messi a disposizione dell’Istituto per poter bonificare l’amianto dai tetti dei propri depositi, tutelando così al meglio la salute e la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.

Nella video storia l’Inail ricorda come l’azienda si occupi della fornitura di materiale lapideo, e fosse in possesso di un deposito su cui è stato realizzato l’intervento di rimozione e di bonifica dell’amianto dalle coperture dei capannoni utilizzati per lo stoccaggio di marmi destinati al territorio locale. Ricorda altresì l’Inail che l’azienda è stata costituita nel 1990, quando per costruire quel tipo di strutture si poteva ancora utilizzare l’amianto. Infine, viene rammentato che i capannoni dell’azienda erano esposti all’usura causata dai forti venti tipici della zona.

Ebbene, l’intervento di bonifica dell’amianto è un’operazione particolarmente complessa e costosa. Motivo per cui la disponibilità di appositi incentivi, quali quelli che sono previsti da uno specifico asse di finanziamento del bando ISI, costituisce un sostegno molto importante.

La realizzazione del progetto ha infatti comportamento un netto miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori che operano nelle aree bonificate e all’interno dei capannoni, ed ha avuto delle ripercussioni altrettanto evidenti in termini positivi sulla salubrità dell’ambiente circostante.

Segnaliamo, prima di lasciarvi alla video storia, che il bando ISI è uno degli strumenti con cui l’Inail può attuare le proprie politiche di prevenzione in materia, assolvendo ai compiti che la legge gli ha attriibuito. Rispetto all’edizione precedente, l’ultimo bando ha stanziato oltre 30 milioni di euro in più, a 97 milioni di euro.

Qui la video storia.