Le foto di Google Earth sono utili come prova in caso di accertamento di un abuso edilizio? Sulla questione è intervenuto il TAR Sardegna, sez. I, con la sentenza n. 779 dell’8 ottobre 2019, andando a chiarire se, effettivamente, questo elemento fotografico sia o meno spendibile come contributo con valore probatorio.

Ebbene, il TAR sembra essere ben propenso a considerare l’utilità della foto di Google Earth come potenziale indizio di un abuso edilizio. Pertanto, sebbene il ricorrente abbia contestato la rilevanza probatoria del documento, richiamando l’orientamento secondo cui i rilevamenti fotografici tratti da Google Earth non assicurerebbero la con certezza la data del rilevamento, i giudici del tribunale amministrativo asseriscono che “a parte la considerazione che le affermazioni sulla inattendibilità dei riscontri fotografici rilevabili tramite Google Earth sono del tutto generiche, non si può non riconoscere il valore quantomeno indiziario della documentazione fotografica estratta da Google Earth (anche sulla data della rilevazione)”.

Non solo. Sempre secondo quanto affermano i giudici, è possibile che, insieme ad altri elementi, le foto da Google Earth possano assurgere a vera e propria prova del fatto ignoto. Con l’occasione, la sentenza del TAR richiama la giurisprudenza dello stesso tribunale, che in data 31 gennaio 2018, con pronuncia n. 54 della Sez. II, affermava che “«i rilevamenti tratti da Google Earth prodotti in giudizio non possano costituire, di per sé ed in assenza di più circostanziati elementi (che nel caso di specie l’amministrazione non ha fornito), documenti idonei allo scopo di indicare la data di realizzazione di un abuso […]”.

Nella fattispecie in esame, i giudici indicano così che la foto di Google Earth deve essere valutata, sotto il profilo probatorio, non in maniera isolata, bensì insieme ad altre foto, come quelle tratte dai siti della Regione o dai documenti comunali.